Al grido di “Chi dorme non piglia CFU” la pagina facebook Lo studente in crisi richiama tutti gli studenti italiani sotto esame, stressati dalla tesi, persi tra programmi contrastanti e cambi di cattedra senza ragione apparente. Con meme e post divertenti e autobiografici Fabrizio Cuccinello ha creato una comunità virtuale che con ironia affronta le insicurezze degli studenti universitari.

Chi è lo Studente in crisi? Parla di te.
Lo Studente in crisi è nato un po’ per gioco, come un diario personale, uno sfogo. Pian piano sono arrivati i follower, studenti di tutta Italia che si rivedevano in quelle battute. È stata una valvola di sfogo formidabile (ed anche una bella fonte di distrazione), e spero sia stata lo stesso per tutti quelli che l’hanno seguita in questi anni.

Qual è l’esame che ti ha messo così in crisi da farti venire voglia di fondare la pagina?
Intermediari finanziari: più che l’esame in sé era il professore a renderlo un ostacolo difficile da superare. Diedi il 100% quell’estate, sarò uscito con gli amici due volte in un mese, ero un vero e proprio latitante. Quando però lo passai fui felicissimo, da lì iniziai a condividere quell’esperienza e molte altre su Facebook, diciamo che mi procurai una scusa in più per procrastinare lo studio.

Perché tanti studenti si riconoscono nella tua pagina?
Me lo chiedo spesso. Io credo che l’università sia l’inizio di un percorso bellissimo ma molto stressante. Ci sono tante pressioni oggi, dal mantenere una media alta, dare tutti gli esami in tempo, fino al cercare lavoro nei modi giusti. E se non riesci a ottenere quel che la società ti richiede ti senti male, ti manca l’aria. Forse il miglior modo per superare questa negatività è proprio scherzarci su.

Ti hanno aiutato di più a far crescere la tua pagina le competenze che hai acquisito all’università oppure è stato l’uso stesso dei social media? Insomma, è qualcosa che si deve imparare o che s’impara facendo?
All’inizio è stata un po’ fortuna. Poi terminati gli studi ho iniziato a collaborare con diverse aziende per la gestione dei canali social, ho iniziato a fare il tutto in modo più metodico, ecco. Diciamo che per lavorare bene sui social bisogna leggere tanto, qualsiasi cosa, aggiornarsi costantemente ed avere sempre curiosità, è un mondo che muta giorno per giorno.

Parafrasando una delle ultime dichiarazioni del ministro del lavoro, pensi che invece di specializzarti e fare master sia più utile giocare a calcetto?
Avere dei buoni contatti e sapersi relazionare è fondamentale. Non dimentichiamoci però che la professionalità si acquisisce studiando. Diciamo pure che l’ideale sarebbe frequentare master e giocare spesso a calcetto. Io non ho frequentato master e non gioco a calcetto, e sono sopravvissuto comunque.

Sono più in crisi gli studenti del nord o quelli del sud?
Non credo che la territorialità giochi un ruolo così importante. Ci sono università più organizzate di altre, ma i problemi e le ansie sono ovunque, da Belluno a Siracusa.

In questi anni ti saranno arrivati molti messaggi, cosa ti chiedono più spesso? C’è stato un messaggio che ti ha colpito più degli altri?
La maggior parte sono vere e proprie richieste d’aiuto per esami, tesi e mondo universitario in generale. Di solito cerco di rispondere a tutti e aggiungo consigli sul sito legato alla pagina. Fra i messaggi più belli ci sono sicuramente quelli che hanno inserito la pagina nei ringraziamenti della tesi, è una conferma che nel mio piccolo posso davvero sostenere qualcuno.

Da studente in crisi a… Disoccupato! Parla del tuo nuovo progetto “The disoccupati”
Anche qui è nato tutto un po’ per gioco, quello che vogliamo fare è raccontare il mondo dopo la laurea sempre scherzandoci su. Disoccupati è un po’ uno status col quale vogliamo abbracciare chi decide di aprire la famosa partita iva, chi insegue il sogno di una startup e chi si ritrova costantemente precario, insomma il 90% dei giovani in Italia.

Per “The disoccupati” hai girato diversi video, come mai questo nuovo mezzo di comunicazione?
I video sono il modo migliore di raccontare una storia. Come molti sostengono diventeranno il mezzo di comunicazione online principale nei prossimi anni. Questo perché fruirne dallo smartphone è molto semplice.

Cosa consigli a tutti gli studenti in crisi?
L’importante è non arrendersi mai, probabilmente banale, ma vero. I risultati arrivano per chi è testardo e continua sulla sua strada. Anche dopo la laurea, tardi ma arrivano 🙂

Per gli amici Neve, per gli altri "Maria che?", un nome non comune spia di una personalità altrettanto inusuale, insomma, un destino segnato all'anagrafe. Ha la testa tra le nuvole e vive in un mondo tutto suo, un po’ Emma Bovary un po’ Perelà, ma guai a farglielo notare! Molto bisbetica e poco domata. Famelica di letteratura e di cibo, nella sua borsa non mancano mai un raccolta di poesie e una busta di patatine alla paprika. Se la vedete muoversi trafelata per la sua amata Napoli non c’è da preoccuparsi: corre per non perdere la metro e per domare i sensi di colpa. È una procrastinatrice professionista, perché se la consegna non è sul filo non ha senso scrivere il pezzo.

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