Questo mese andremo a curiosare sul Natale e il Capodanno degli artisti amici di atuttosmile. Inauguriamo la rubrica con Giovanni Esposito che mi risponde dal Teatro della Pergola a Firenze. L’attore napoletano, che sta ancora assaporando il successo de “Il giorno più bello del mondo” di Alessandro Siani, è in tour teatrale, insieme a Barbara Bobulova e Antonio Catania con lo spettacolo in due atti “Anfitrione”.

Giovanni, come passerai il Natale?
Il Natale in famiglia come tradizione, probabilmente, a Milano dove ci riuniamo con zii e cugini. Tu dici, “ti vai a fare Natale a Milano”, capita.

Il Capodanno?
A Capodanno, invece, me ne andrò in una capitale europea, non dico quale perché poi non vorrei che tutti disdicano quella destinazione perché ci vado io.

Un ricordo particolare legato al Natale.
Il Natale appena lo nomino mi fa pensare e quindi mi suscita il ricordo dell’attesa di qualcosa, che da bambini avevamo la purezza di percepire come unico. La purezza a volte la lasciamo per strada e non la raccogliamo. Spero quest’anno di trovarne tanta in giro, raccoglierla e ridistribuirla come il miglior regalo di Natale.

Una tradizione a cui non rinunci.
Mangiare tutto quello che è legato alla tradizione è una cosa a cui faccio fatica a rinunciare. E anche fare regali, mi piace molto.

Albero o presepe?
Presepe senza dubbio. Anche se vedere l’albero acceso mi mette un misto di allegria e malinconia.

Pandoro o panettone?
PANETTONE, artigianale è per sempre.

Ribattezzata da un vecchio amico Vanna Mò si definisce un'adorabile rompicoglioni anche se crede di essere più adorabile che rompicoglioni. Amante del calcio e laziale patologica, il suo grande amore è stato il pappagallino Olimpia, bianco celeste che ripeteva tutto tranne "forza Lazio". Chiacchierona e lunatica, ha le pubbliche relazioni nel dna. Socievole e social, è un segugio del web. Nonostante il curriculum sentimentale horror sogna il grande amore delle commedie rosa che colleziona e attende l’arrivo del suo Mr. Big come in “Sex and the City”. Convinta di essere una ragazzina (guai a chiamarla “signora”!), “frettella” per non dire ansiosa, maniaca della puntualità e della programmazione, il suo motto è “nella vita ho scelto il buon umore!”.

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