Anticipato qualche mese fa in un nostro articolo, “Magia Impromptu”, il libro di Marco Critelli, oggi è in tutte le librerie e su tutte le piattaforme digitali. L’opera seconda del comico-prestigiatore di “Made In Sud” è già un successo, tanto che lo si vede ogni giorno, dai post di facebook, imballare pile di libri pronte per le spedizioni in tutta Italia. Il libro ci trascina nel mondo della “vera magia”, così come la definisce Marco. Scopriamo insieme a lui di cosa si tratta.

Marco, ce l’hai accennato mesi fa ed ecco finalmente “Magia Impromptu”, il tuo nuovo libro sulla “vera magia”. Che intendi?
«Questo è il mio secondo libro sulla magia ed arriva dopo un bel po’ di tempo dal primo, “Il mago comico”. Nel frattempo mi sono dedicato alla tv e alla radio, ma il mio amore per la magia non è mai finito. Seppur comico, resto comunque un prestigiatore e adoro scrivere, così fra uno spettacolo e l’altro è nato questo libro. In realtà quando parlo di vera magia non intendo quella dei sensitivi o dei cartomanti, ma quella che un prestigiatore può fare in qualsiasi momento senza bisogno di trucchi (almeno apparenti)».

E quindi ci sveli i trucchi? Una sorta di “istruzioni per l’uso”?
«In pratica è una specie di manuale dedicato ai giochi di prestigio realizzabili senza utilizzare oggetti truccati. Nel libro sono spiegati una ventina di giochi di forte impatto e di semplice esecuzione ma al tempo stesso “diabolici”. Fra i maghi vige la regola di non svelare mai i segreti che si nascondono dietro ai giochi di prestigio ma i libri fanno eccezione, sono solo per gli amanti di questa arte, per i semplici curiosi c’è internet. E poi anche Silvan lo ha fatto e se lo ha fatto lui allora sui può fare!»

Leggo di giochi di prestigio senza bisogno di “gimmick” o “set up”… Io sono tra “i curiosi”, di cosa si tratta?
«In gergo il “gimmick” è la parola che sottintende l’oggetto “truccato” necessario ad eseguire il gioco di prestigio. Il “set up” invece è la preparazione necessaria ad eseguire un trucco che va necessariamente fatta prima e ovviamente all’insaputa del pubblico. I giochi che spiego nel mio libro non hanno bisogno né dell’una né dell’altra cosa».

E invece cosa significa che alcuni giochi sono dei veri “reputation maker”?
«Vuol dire che ti aiuteranno a “costruire una reputazione”».

Marco, maghi si nasce o si diventa? Come ti sei avvicinato alla magia?
«Maghi si diventa con tanto tanto impegno e tantissimo allenamento e studio. Ma la passione per l’illusionismo mi è nata comunque da bambino».

Qual è il trucco che ti piace eseguire di più?
«Un gioco in cui riesco a spostare le lancette di un orologio sul polso di uno spettatore senza mai toccarlo. Lo adoro!»

Il trucco più difficile?
«Far ridere le persone con intelligenza».

Quello che non hai ancora eseguito ma vorresti?
«Volare! Ho paura degli aerei e così avrei risolto».

Hai mai fallito un trucco in pubblico? O ti è accaduto qualche incidente?
«Sì, ma ho finto che facesse parte dello spettacolo».

Consigli per chi vuole diventare mago?
«Che domande… Comprare i miei libri!»

La tua magia l’hai portata anche al circo, sei il presentatore del “Cirque du shatush”, il nuovo spettacolo degli Arteteca. Dal trailer su web sembra spettacolare oltre che comico.
«Sì, è fantastico. In questo spettacolo interpreto l’ansioso direttore di un circo senza animali, dove ne accadono di tutti i colori e dove oltre a recitare insieme ai bravissimi Enzo e Monica faccio anche il mago. Ci divertiamo davvero tanto e a quanto pare si diverte molto anche il pubblico».

Dalla tua pagina facebook ho visto che sarete anche in giro per l’Italia.
«Sì, dopo il debutto al Palapartenope di Napoli, davanti a più di 2000 spettatori, abbiamo iniziato un tour che ci porterà in giro dal nord a sud. Saremo a Modena, Salerno, Aprilia, Cassino, Civitavecchia, Catania, Palermo, insomma c’è modo di venirci a vedere».

Da febbraio ritorna “Made In Sud”, quale personaggio tirerai fuori dal cilindro nella prossima edizione?
«Quest’anno mi piacerebbe fare qualcosa che ha a che vedere con la musica ed il mio grande amore per la radio, ma non diciamo altro per scaramanzia».

Marco Critelli in radioA proposito di radio, tutti i giorni ti ascoltiamo dalle 6 del mattino nel tuo programma comico su Radio Punto Zero, ma come fai a svegliarti tutte le mattine così presto?!
«L’amore ti fa vincere anche il sonno! E io sono innamorato della radio da sempre. Scherzi a parte, non è facile, soprattutto dopo aver fatto uno spettacolo la sera prima, ma la verità è che io e Sandro ci divertiamo sul serio la mattina durante “Zero pensieri” e poi l’affetto degli ascoltatori che ti ringraziano perché li fai sorridere ogni giorno ti ripaga di tutto».

Cacciatore di bufale sul web, scrivi per “Le Bufale della Rete”, qual è stata la più eclatante secondo te?
«Da alcuni anni ho iniziato a scrivere di bufale per divertimento e credo ormai di essere diventato un vero e proprio esperto. Per me la più bella resta quella di Zuckerberg che regalava 4 milioni di dollari a chi condivideva uno status. Ma come si può credere a una cosa del genere e, soprattutto, nessuna delle migliaia di persone che lo hanno fatto si era posta la domanda più importante: “Come riceverò questi soldi?!”»

Ribattezzata da un vecchio amico Vanna Mò si definisce un'adorabile rompicoglioni anche se crede di essere più adorabile che rompicoglioni. Amante del calcio e laziale patologica, il suo grande amore è stato il pappagallino Olimpia, bianco celeste che ripeteva tutto tranne "forza Lazio". Chiacchierona e lunatica, ha le pubbliche relazioni nel dna. Socievole e social, è un segugio del web. Nonostante il curriculum sentimentale horror sogna il grande amore delle commedie rosa che colleziona e attende l’arrivo del suo Mr. Big come in “Sex and the City”. Convinta di essere una ragazzina (guai a chiamarla “signora”!), “frettella” per non dire ansiosa, maniaca della puntualità e della programmazione, il suo motto è “nella vita ho scelto il buon umore!”.

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