Edoardo Leo, classe ’72, romano nell’anima, begli occhi e un sorriso simpatico, una laurea in Lettere alla Sapienza, si è fatto conoscere al grande pubblico grazie a “Un medico in famiglia” in cui interpretava il ruolo di Marcello e poi, da lì, tante serie televisive.
Tra il 2004 e il 2005 recita in “Dentro la città”, “69 prima”, “Taxi Lovers” e al fianco di Pierfrancesco Favino nella miniserie tv “Liberi di giocare” di Micchichè.
Al 2010 risale il suo debutto come regista in “Diciotto anni dopo”, in cui ricopre anche il ruolo di autore e interprete principale e sarà proprio questo film a consentirgli la nomination al David di Donatello e al Nastro d’argento come miglior regista esordiente.
Il suo film riceve anche premi internazionali tra cui il “Prix du public” del Festival di Annecy.
Recita, in questi stessi anni, anche una piccola parte in “To Rome with Love” di Woody Allen e interamente girato nella Capitale.
Sold out in tutte le date in giro per l’Italia per lo spettacolo teatrale in cui recita con Ambra Angiolini “Ti ricordi di me?” da cui sarà tratto anche un film e di cui lo stesso Leo cura la regia. Nel 2015 interpreta e dirige anche il suo terzo film (il secondo era “Buongiorno papà” con Bova e Giallini) “Noi e la Giulia”. Ha ottenuto ottimi consensi anche il film “Perfetti sconosciuti”, in cui è protagonista insieme ad altri attori come Battiston, Mastrandrea, Giallini, Smutniak, Foglietta e Rohrwacher. La storia racconta amori e amicizie nell’epoca degli smartphone in una prospettiva accattivante, divertente e al tempo stesso spietata con la regia di Paolo Genovese.
A Roma sono, invece, iniziate le riprese di “Smetto quando voglio – La Trilogia” , sequel del film uscito nel 2014 accolto con grande successo di pubblico, e per il quale lo stesso Leo era stato candidato come miglior attore protagonista al David di Donatello.
Grande attesa per questo nuovo lungometraggio diretto dallo stesso regista del primo, Sidney Sibilia, e che vede impegnati tutti gli attori del precedente: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti oltre a Neri Marcorè e Valeria Solarino.
Edoardo Leo definisce se stesso in questo modo: “Disordinato, notturno, ritardatario, gli stessi amici, le stesse canzoni… poi Kiewslosky, i Coen, Leone, Scola…Ettore Scola… soprattutto Ettore Scola. Poi il cinema italiano che non viene distribuito, le compagnie di teatro amatoriale, chi sa raccontare una storia…poi Emergency, Basquiat, Pascarella, Belli, Tenco, Jarrett, Daniele Silvestri, Alì, Springsteen, Shakespeare, Barry Lindon, poi Proietti, Fabrizi, Brando e Mastroianni, ma soprattutto… “C’eravamo tanto amati”. Ma proprio tanto”.
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